La gelosia delle lingue (Adrián N. Bravi)

Note sul testo
Che cosa accade in un autore quando decide di abbandonare la sua lingua per scrivere in una diversa dalla propria? Che cosa si perde in questo passaggio e che cosa si acquista? E poi, perché si lascia una lingua per adottarne un’altra? Sono alcune delle  domande sulle quali cerca d’interrogarsi questo libro. Passare da una lingua a un’altra significa porsi di fronte a un rischio. Non si tratta di avere più o meno dimestichezza quanto essere nella lingua, imparare a osservare e a interpretare il mondo alla luce di una nuova esperienza. Questo fatto presuppone comunque una rinascita. Tuttavia, possiamo scrivere, pensare e sognare in altre lingue, ma non potremmo mai fare a meno della maternità che la nostra lingua madre rivendica su di noi, perché la maternità di una lingua non ci insegna solo a parlare, ma ci dona uno sguardo e un modo di essere. Parliamo la nostra lingua madre in tante altre lingue.
Attraverso una serie di brevi capitoli che stanno tra il racconto autobiografico e il saggio, Adrián N. Bravi si confronta, da una parte, con l’ospitalità che offre la nuova lingua (nel suo caso l’italiano che parla e scrive – racconta – sullo sfondo di una lingua nascosta che ancora gli suggerisce parole e toni che appartengono alla sua infanzia), e dall’altra, con alcuni autori che, per diverse ragioni e vicissitudini, hanno cambiato lingua o hanno riflettuto su questa metamorfosi esistenziale.

Note sull'autore
Adrián N. Bravi è nato a Buenos Aires e lavora come bibliotecario presso l’Università di Macerata. Nel 1999 ha pubblicato il suo primo romanzo in lingua spagnola, Río Sauce e nel 2004 ha esordito in Italia con Restituiscimi il cappotto. Ha pubblicato con l’editore Nottetempo i romanzi: La pelusa (2007); Sud 1982 (2008); Il riporto (2011); L’albero e la vacca (in coedizione con Feltrinelli, 2013, vincitore del Premio Bergamo) e L’inondazione (2015). Con eum – edizioni dell’Università di Macerata – ha pubblicato nel 2015 l’antologia di racconti Variazioni straniere.

Indice
Premessa

Infanzia
Spaesamenti
Le lingue di mia zia
La maternità della lingua I
La lingua dell’amore
L’ospitalità della lingua
La lingua nemica
La gelosia delle lingue
La mutevolezza della lingua
Senza stile
Il profumo della pantera
Prigionieri del proprio linguaggio
Due racconti: Landolfi e Kosztolányi
Due vecchi bambini
Poetiche del caos
Esilio
Scrivere in un’altra lingua
Falsi amici
L’interferenza
Ogni straniero a modo suo è un traduttore
Casi di autotraduzione
Identità e lingua nazionale
La lingua della morte
La lingua come proprietà
L’abbandono della lingua
La difficoltà di abbandonare la propria lingua
La lingua come difesa
La maternità della lingua II

Per saperne di più